Sei alla ricerca di un finanziamento per una nuova attività? Se sei un cittadino residente nelle regioni del Sud Italia una buona opportunità per dare vita al tuo progetto imprenditoriale te la offre Invitalia. Potresti, infatti, usufruire di Resto al Sud, un finanziamento con una quota a fondo perduto e la restante parte da restituire a tasso zero.
Resto al Sud: novità
Hai intenzione di aprire una nuova attività imprenditoriale al Sud? C’è una buona notizia per te: nel 2020 sono state introdotte ulteriori novità nel Bando Resto al Sud. In particolare:
- Possono accedere anche professionisti titolari di Partita IVA;
- Per le sole imprese esercitate in forma individuale (con un solo soggetto proponente) il massimale di spesa è stato elevato a 60.000 euro;
- Per tutte le iniziative imprenditoriali il nuovo mix di agevolazioni, sempre pari al 100 per cento del programma di spesa ammesso, prevede il 50 per cento di contributo a fondo perduto e il 50 di finanziamento bancario agevolato;
- Oltre ai residenti nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) possono accedere anche i residenti dei Comuni del cratere del sisma Marche, del sisma Umbria e del sisma Lazio.
Resto al Sud: requisiti
Resto al Sud è l’incentivo Invitalia che sostiene la nascita di nuove realtà imprenditoriali nel Mezzogiorno. L’iniziativa, infatti, coinvolge le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.
Si tratta di un incentivo che permette a chi vive all’ombra del precariato o addirittura senza un lavoro di mettere in piedi un progetto imprenditoriale abbassando notevolmente i rischi d’impresa.
Al momento sono state inoltrate ad Invitalia più di 3000 domande di finanziamento con una buona percentuale di approvazione (+ del 35%).
La grande novità del Bando Resto al Sud è sicuramente l’ampliamento del bacino di possibili richiedenti, perché la nuova Legge di Bilancio ha esteso l’età di chi può accedervi a 46 anni non compiuti rispetto ai 36 non compiuti previsti fino all’anno scorso.
Si tratta di un notevole vantaggio per tutti quei giovani – o meno giovani – residenti in quei territori storicamente svantaggiati dal punto di vista economico e occupazionale.
Consulente per ottenere il finanziamento Resto al Sud?
Per partecipare al Bando Resto al Sud è necessario compilare in modo ottimale diversi incartamenti e curare la parte amministrativa e burocratica. Inoltre è necessario realizzare un dettagliato piano descrittivo dell’impresa da voler mettere in piedi.
Dunque il consiglio è di affidarsi a consulenti professionisti in grado di accompagnarti in tutte le fasi del finanziamento.
Il nostro Studio può seguirti durante tutte le fasi di realizzazione del progetto d’impresa. Grazie al nostro consulente Dott. Mario Grifa – esperto di finanza agevolata – e a una partnership con vari studi commerciali, siamo in grado di:
- Curare dettagliatamente la fase amministrativa e burocratica, attraverso la realizzazione di tutta la documentazione necessaria per presentare la domanda;
- Realizzare piano di impresa e piano di marketing per far sì che il progetto possa essere valutato positivamente e quindi approvato;
- Definire il piano dei costi coerente con il business plan;
- Realizzare la tua immagine di impresa e il sito web aziendale, dopo l’approvazione del finanziamento;
- Supportarti nella preparazione al colloquio con Invitalia
- Seguirti durante l’intero periodo di finanziamento affinché tutti i pagamenti e le altre attività contabili e amministrative siano effettuate nel migliore dei modi.
Richiedi subito un appuntamento presso i nostri uffici di Via dei Due Principati 26 – Avellino oppure prenota una consulenza gratuita on line.
Finanziamento a fondo perduto per le nuove imprese e per professionisti: chi può presentare la domanda
Resto al Sud è un finanziamento a fondo perduto per le nuove imprese e per professionisti. Ma chi può presentare la domanda al bando Resto al Sud?
Bisogna avere le seguenti caratteristiche:
- Residenti in Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o chi intende trasferire la propria residenza in una di queste Regioni entro 60 giorni;
- Coloro che dal 21/06/2017 non risultino già titolari di impresa o che, nell’ultimo triennio, non abbiano già ricevuto un finanziamento pubblico per avviare la propria impresa;
- Tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e i 46 anni e che non hanno un regolare lavoro a tempo indeterminato.
Quali attività possono essere finanziate con il Bando Resto al Sud?
Invitalia assegna il finanziamento a progetti imprenditoriali che rientrano:
- Nella produzione di beni nei settori dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura;
- Nella trasformazione di prodotti agricoli;
- Nella fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- Nella fornitura di servizi del settore turistico;
Non sono ammesse attività di commercio al dettaglio.
Qual è l’importo massimo richiedibile e come viene concesso da Invitalia?
Ogni richiedente può ricevere un finanziamento fino ad un massimo di € 50.000. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più persone, l’importo massimo è pari a € 50.000 per ogni soggetto richiedente, fino ad un importo complessivo di € 200.000.
Il finanziamento richiesto copre il 100% delle spese ritenute ammissibili ed è così articolato:
- Finanziamento a fondo perduto – 50% dell’importo richiesto;
- Finanziamento bancario agevolato (a tasso 0%) – 50% dell’importo richiesto, da restituire in 8 anni a rate costanti semestrali e posticipate dal terzo anno in poi (i primi due sono di preammortamento).
Cosa è possibile acquistare dopo aver ottenuto esito positivo alla richiesta di finanziamento da parte di Invitalia?
Dopo l’approvazione da parte di Invitalia, che avviene nei 60 giorni successivi alla presentazione della domanda, è possibile utilizzare il finanziamento per:
- Opere edili di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria di beni immobili, fino ad un massimo del 30% del programma di spesa;
- Macchine, attrezzature, impianti purché nuovi di fabbrica;
- Software e tecnologie dell’informazione;
- Materie prime, materiali di consumo, prodotti, utenze, canoni di locazione o di leasing, costi per garanzie assicurative fino ad un massimo del 20% del programma di spesa.
Non sono riconoscibili i costi di progettazione, di consulenza e per il personale.
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