Nel solo 2020 le vendite online sono aumentate del 50,2 per cento. A certificare quello che a tutti è sembrata un’ovvietà sin dall’inizio della pandemia da Coronavirus arrivano i dati Istat.

In sintesi, rispetto a novembre 2019, il valore delle vendite al dettaglio è diminuito sia per la grande distribuzione (meno 8,3 per cento) sia per le imprese operanti su piccole superfici (meno 12,5 per cento), mentre si registra un forte aumento del commercio elettronico.

Nel dettaglio, viene segnalata la marcata diminuzione registrata nel comparto dei beni non alimentari che ha investito sia la grande distribuzione (meno 25,7 per cento) sia, in misura inferiore, le imprese operanti su piccole superfici (meno 16,9 per cento).

Le uniche a mantenere sono state le vendite dei beni alimentari, che hanno registrato un incremento del 2,2 per cento in valore e dello 0,7% in volume.

Insomma l’Istat fa notare che la diminuzione delle vendite al dettaglio è stato determinato dal comparto dei beni non alimentari, settore fortemente colpito dall’applicazione delle nuove misure di chiusura legate all’emergenza sanitaria”.

Confcommercio: “Investire risorse europee per spingere innovazione e digitalizzazione”

Su questi ultimi dati si è focalizzata anche Confcomercio, spiegando che “per le piccole imprese di alcuni settori come l’abbigliamento e le calzature, i danni inflitti dalla pandemia si sono trasformati in disastri a causa dello spostamento della domanda verso il commercio elettronico che, a questo punto, rappresenta una strada obbligata per il completamento dell’offerta e delle strategie anche dei negozi di prossimità”, rendendo quindi auspicabile investire una parte delle risorse europee per spingere innovazione e digitalizzazione anche delle micro e piccole imprese.

Crescita di vendite online non solo per i grandi colossi

Che la pandemia da Covid-19 abbia fatto da detonatore al canale delle vendite online in Italia è ormai risaputo. Ma c’è da evidenziare che questa esplosione di vendite online non ha favorito solo i grandi colossi del digital – Amazon su tutti -, ma anche i piccoli commercianti e le botteghe tradizionali che sono riusciti a muoversi per tempo con strumenti e strategie ben organizzati.

Ovviamente tra i settori che più hanno avuto un boom con il Covid-19 c’è stato quello parafarmaceutico, che dal febbraio 2019 ha visto il 67,8 per cento di visualizzazioni in più, il 78,75 per cento di clic in più e il 68,1 per cento di vendite in più.

Forte anche l’incremento del settore sport e fitness: 33 per cento di fatturato in più rispetto al 2019. Ha seguito a ruota il settore food and grocery, che ha registrato il 31 per cento di fatturato in più rispetto al 2019. Non si disdegnano gli aumenti di fatturato nemmeno del settore fashion, che si sono attestati su un aumento del 6 per cento, mentre pure l’editoria online ha visto un incremento del 2 per cento.

Se non sei tra quelli che si sono mossi in tempo tuttavia, non è tardi in quanto la situazione di “stallo” legata al Covid-19 sembra prospettarsi in modo invasivo anche per il 2021, influenzando forse in modo definitivo le abitudini di acquisto degli Italiani e consacrando definitivamente lo shopping online. Sarebbe consigliabile, dunque, iniziare a muoversi in questo senso. Dal nostro canto ti inviatiamo a leggere le nostre idee per aziende che vogliono vendere prodotti online.